Quella di Domus a novembre è un’uscita quanto mai ricca con due importanti volumi allegati in omaggio a tutta la tiratura.
Innanzitutto, torna l’appuntamento annuale con Contract che per questa edizione approfondisce due tipologie di spazi per la collettività entrambi soggetti ad un forte evoluzione: l’hotellerie e gli uffici. Il punto di partenza dell’indagine firmata Domus sono i dati forniti da alcuni osservatori di ricerca, in particolare l’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, Cushman&Wakefield e The Instant Group, tramite i quali la testata cerca di capire se il capitale umano tornerà effettivamente ad occupare gli spazi aziendali e con quali eventuali nuove modalità.
Il focus di Domus (92 pagine) racconta poi nuove proposte progettuali che interpretano le attuali esigenze del mondo del lavoro e passa in rassegna quegli strumenti tecnologici che aiutano a creare nuove relazioni: dalle app per la gestione degli spazi e per il networking ai software per facilitare la comunicazione a distanza. Contestualmente Domus mette a fuoco il mondo dell’hotellerie concentrandosi sul nuovo format dell’hotel urbano e sui fenomeni di “staycation and bleasure”. Un racconto corale realizzato tramite progetti e tante interviste autorevoli che spiegano come i fattori trainanti della rigenerazione urbana siano di fatto da un lato l’hotellerie di lusso e dall’altro quella più low cost.
Ad accompagnare la decima monografia dell’anno firmata dal guest editor Tadao Ando, c’è anche un secondo importante e inedito allegato: Domus Eyes on Iran.
Nata dalla speciale collaborazione tra Domus e l’Ambasciata Italiana in Iran, questa iniziativa - curata dal Direttore Editoriale di Domus Walter Mariotti – conferma la capacità d’indagine critica che da sempre distingue Domus a livello globale. Interamente in lingua inglese, il volume (allegato anche per gli abbonati di Italia ed estero) racconta le meraviglie architettoniche di Teheran svelando le nuove generazioni di progettisti e architetti del Paese. Una panoramica sui progetti, sugli studi di architettura, sul design e sulle opere d’arte più interessanti: un viaggio “con gli occhi di Domus” che permette di scoprire una terra sconosciuta a molti ma assolutamente affascinante e ricca di spunti di riflessione.
L’allegato (48 pagine) si inserisce in un ampio progetto di comunicazione iniziato alcuni mesi fa con la condivisione sui canali social del brand Domus di dieci video realizzati da altrettanti artisti locali impegnati nel raccontare le bellezze architettoniche iraniane. Un progetto che conferma l’approccio multidisciplinare di cui Domus, come tutti i brand di Editoriale Domus, è portavoce, come lo stesso Walter Mariotti spiega:
“Domus sta portando avanti in questi anni di un sistema integrato di conoscenza dove non solo digitale e cartaceo si completano a vicenda ma soprattutto dove architettura e design escono dal loro status di discipline verticali ed esclusive, per soli addetti ai lavori, per diventare invece matrici culturali aperte, polisemiche, capaci di diffondere conoscenza e di integrarsi con altre discipline generando effetti di senso e creazione di ulteriore valore culturale, sociale ed economico.
In questa dimensione, che per me è alla base del futuro di Domus, il progetto Domus Eyes on Iran apre un'altra dimensione. Non quella di un'occasione culturale fine a sè stessa, un esercizio di virtuosismo stilistico, un dialogo tra culture diverse ma incredibilmente simili. Piuttosto, come parte di un sistema multicanale attivo in oltre 80 paesi, diventa un paradigma aperto che rappresenta il prototipo di un’operazione molto ambiziosa ma decisiva: coinvolgere interessi personali e pubblici, istituzionali e privati nel valore universale della cultura e della fratellanza per innescare un circolo virtuoso di scambio di esperienze e conoscenze, di opportunità e desideri, destinato a generare continuamente nuove occasioni di dialogo e scambio. In questa dimensione noi di Domus ci troviamo in vantaggio perché in un momento in cui tutti parlano di economia circolare, noi la pratichiamo dal 1928, anno della nostra fondazione. Perché economia significa "gestione saggia della propria casa", cioè della propria domus, e noi restiamo convinti che, in Italia come in Iran, la casa sia prima di tutto il luogo dell'Essere”.
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