28 luglio 2021

Cingolani a Quattroruote: "Non possiamo morire di inquinamento ma nemmeno di disoccupazione"

L’intervista completa è pubblicata su Quattroruote agosto 

A pochi giorni dall’annuncio del nuovo maxi-pacchetto di direttive UE per il clima nel quale compare anche lo stop alla vendita di auto con motori a combustione a partire dal 2035, Quattroruote ha incontrato il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani con il quale ha messo a fuoco il tema dell’elettrificazione e dei costi sociali ad essa collegati.

Si tratta di una trasformazione industriale, economica, sociale e organizzativa colossale, che è impensabile fare in un anno. Oggi non abbiamo abbastanza energia rinnovabile, non abbiamo una rete elettrica smart in grado di gestire un energy mix discontinuo, non abbiamo punti di ricarica sufficienti. Va costruito progressivamente un Paese nuovo, raggiungendo un compromesso sostenibile tra la necessità di avere un ambiente protetto e quella di conservare lo Stato sociale”, ha spiegato il Ministro nel corso dell’intervista, aggiungendo che “Non possiamo morire di inquinamento, ma neppure di disoccupazione. Occorre procedere step by step, per far crescere insieme domanda e offerta”.

Trasformazione, innovazione, sostenibilità ambientale, ma anche sociale: a Quattroruote il Ministro Cingolani ha anche spiegato come sia consapevole del fatto che oggi, sul mercato, non ci sia ancora un’auto elettrica realmente competitiva in termini di costi rispetto alle vetture a combustione interna, sottolineando il tema dell’accessibilità della transizione energetica. “È evidente”, ha spiegato, ”come sia impensabile imporre un’elettrificazione di massa per decreto”, introducendo un altro aspetto prioritario, quello degli incentivi statali e delle misure volte a stimolare un effettivo svecchiamento del parco circolante privato, molto efficace sul fronte della riduzione delle emissioni, ma anche quello del trasporto pubblico, al quale il piano ha destinato diversi miliardi.

Nella visione del Ministro c’è spazio anche per l’idrogeno, ideale soprattutto per i mezzi pesanti (è prevista l’installazione di 40 stazioni di rifornimento lungo la dorsale del Paese), e per le infrastrutture elettriche: 4,5 miliardi di euro sono stati destinati all’installazione di 20 mila nuove colonnine per la ricarica dei veicoli a batterie. Cingolani ritiene anche essenziali che, entro il 2030, la potenza dell’elettricità proveniente da fonti rinnovabili sia portata dagli attuali 0,8 a 8 gigawatt l’anno.Quando la diffusione delle colonnine a corrente continua sarà capillare”, ha aggiunto il ministro, “molti automobilisti scettici dell’elettrico cambieranno idea, perché il piacere di guida di un'elettrica ben fatta è altissimo”.

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