02 luglio 2021

Monte Rosa: Alagna e Macugnaga protagoniste del nuovo Meridiani Montagne

Il periodico Meridiani Montagne (Editoriale Domus) dedica, per la prima volta, un’intera monografia alle valli di Alagna e Macugnaga andando alla scoperta del lato piemontese del Monte Rosa. Una scalata che parte dalla pianura e ripercorre le origini e la cultura di un’intera comunità per poi salire tra i crepacci e giungere a oltre 4.500 metri dove svetta uno dei rifugi CAI più antichi e popolari: la Capanna Margherita. 

La monografia, in edicola dal 5 luglio, conferma l’approccio editoriale inaugurato a inizio anno dal neodirettore Paolo Paci che nel raccontare la montagna si dimostra sempre attento a tutto ciò che la rende attraente e unica agli occhi del lettore. Dal paesaggio, all’architettura, dalla tradizione alla cultura enogastronomica. Senza dimenticare l’adrenalina tipica dell’attività sportiva, a qualunque quota venga offerta e praticata.

Ecco, quindi, che il nuovo numero apre con un ampio reportage d’attualità dedicato ad Alagna in cui viene reso omaggio alla comunità dei Walser e alla loro capacità di rendere il binomio turismo – paesaggio un connubio equilibrato e in costante sviluppo. Spazio poi al racconto delle architetture che caratterizzano questi luoghi, molti dei quali sono dei veri e propri musei a cielo aperto: strutture e opere di vecchia data progettate e mantenute con una così grande sensibilità verso l’ambiente da sembrare precursori delle attuali tendenze del FAI. Ci sono poi gli incontri con i personaggi più iconici, bellissima in questo caso la storia del pastore guardiano della Val d’Otro e ancora un viaggio naturalistico in canoa e kayak lungo il fiume Sesia, patria italiana di questi due sport.

Un articolo viene dedicato alla gloriosa storia degli impianti di risalita di Alagna, che negli anni si è conquistata il titolo di “paradiso del freeride”, e di quello che oggi è conosciuto come uno dei più importanti comprensori sciistici delle Alpi Occidentali. Nel raccontarla Meridiani Montagne torna indietro nel tempo, fino agli inizi del secolo pubblicando anche foto d’archivio e un bellissimo manifesto promozionale della metà del Novecento dedicato all’ovovia del Belvedere (allegato). 

Immancabile, a tale proposito, il racconto della salita in alta quota. Un’escursione che a seconda del percorso scelto può impegnare qualche ora o quasi una giornata intera dimostrandosi però accessibile a tutti senza particolari impedimenti.

Un “gioco antico tra i crepacci”, lo chiama il direttore Paci che nell’editoriale annuncia un bellissimo portfolio dedicato proprio alle forme del ghiaccio e manda un invito a tutti i lettori di Meridiani Montagne “il Rosa è ogni volta diverso, le architetture del ghiacciaio cambiano di anno in anno, come una galleria d’arte che inaugura sempre nuove mostre. Ben lo sanno le guide alpine e i fotografi come Davide Camisasca che da decenni torna sul Lys per lasciarsi ispirare dalle forme del ghiaccio. Davide non ha mai perso la voglia di alzarsi presto, né la capacità di guardare la natura con gli occhi pieni di meraviglia. Come quelli di un bambino. Dunque, ecco un buon proponimento per quest’estate: puntare la sveglia, prima dell’alba, e seguirlo. Verso l’alto”.

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