Parcheggi moto: spazi troppo piccoli e nessuna norma standard

Le amministrazioni locali hanno iniziato ad adottare una linea dura contro il parcheggio di moto e scooter fuori dagli appositi stalli ma molto spesso, gli stessi stalli si dimostrano inadeguati ad accogliere la motocicletta, impedendone l’accesso e le relative manovre. Ad analizzare il problema è il mensile Dueruote che nel nuovo numero in edicola pubblica i risultati di un’inchiesta sul campo realizzata, metro alla mano, nei centri storici di sette città italiane. Il risultato non lascia dubbi: “città che vai, parcheggio che trovi”.

Partendo dal presupposto che la misura perfetta di un parcheggio per le moto dovrebbe essere pari a 250 per 140 cm, il periodico di Editoriale Domus evidenzia come in molti casi lo spazio previsto sia inferiore: accade in alcune strade di Genova (via Bagicalupo, 180 per 90 cm), di Bologna (via San Vitale 190 per 93 cm), di Roma (via Petroselli 211 per 90), di Napoli (quartiere Posillipo 220 per 120 cm), di Palermo (via Rotolo Canonico 180 per 90 cm). Stessa situazione nelle località balneari, da sempre meta preferita dei motociclisti: a Portofino ben tre tipologie di stalli differenti (73 per 191 cm, 65 per 196 cm e 66 per 201 cm).

E succede anche a Milano, in via Venezia (215 per 112 cm), nonostante gli stalli siano nuovi, in quanto previsti nella fase post Covid insieme alla pista dedicata per biciclette e monopattini. Dueruote spiega come in tal caso il motociclista, ammesso che riesca a fare le manovre necessarie per parcheggiare la moto, debba lasciarla sbordante lateralmente in una zona altamente trafficata. In alcuni casi infatti potrebbe addirittura dover smontare le borse laterali con cui i modelli più contemporanei sono equipaggiati.

Un problema di quantità e qualità quindi che fa emergere una importante lacuna normativa - esistono norme per le auto ma non per le moto – e che si aggrava nel momento in cui i vigili iniziano a multare severamente chi si trova fuori “posto”.