21 gennaio 2020

Q-INDEX Quattroruote: buone notizie sul bilancio 2019

Leggera contrazione nei prezzi al consumo per chi possiede un auto.

Tasse, accise, bolli e superbolli, balzelli, oneri, multe: l’automobile porta agli italiani sempre meno gioie e sempre più dolori. Ogni tanto, però, arriva qualche notizia positiva. Come quella relativa all’inflazione di settore, cioè l’andamento dei prezzi al consumo per chi possiede un’auto. Il Q-Index di Quattroruote, che ogni anno viene elaborato con la consulenza metodologica dell’Istat, segnala infatti nel 2019 una leggera contrazione dei prezzi: l’indice è sceso a 111,8 da 112,0 del 2018 (- 0,20%). Si tratta dell’inflazione media, che nell’accezione più ampia dell’indice Nic calcolato dall’Istat per tutte le famiglie italiane ha invece segnato lo scorso anno un aumento dello 0,6% (comunque dimezzato rispetto al +1,2% del 2018).

I prezzi al consumo per gli automobilisti vengono calcolati sulla base di cinque sotto-indici (listini delle auto nuove, carburanti, pedaggi e parcheggi, riparazione e manutenzione, Rc auto), che a loro volta sintetizzano le principali spese cui va incontro chi utilizza una macchina. Il peso preponderante è dato dai carburanti. 

Ed è proprio l’evoluzione dei prezzi di benzina and company nell’arco del 2019 che ha contribuito in modo significativo alla flessione dell’indice generale. Le tensioni sui prezzi, nonostante lo scenario politico si sia mantenuto incerto (sfociando a gennaio 2020 nello scontro Usa-Iran), si sono allentate per effetto di un’offerta generalmente superiore alla domanda, visto anche il rallentamento del ciclo economico. I consueti movimenti a sostegno delle quotazioni effettuati dai Paesi Opec e non-Opec, con la decisione di aprire o chiudere i rubinetti, sono stati controbilanciati dalla produzione americana di shale oil. Nemmeno l’attacco con i droni ai pozzi sauditi dell’Aramco ha scombussolato più di tanto le quotazioni. Tradotto in termini di prezzi al consumo per gli automobilisti di casa nostra, tutto questo ha significato una contrazione del sotto-indice da 115,6 a 114,4, con il tendenziale medio annuo sceso dello 0,98% nel 2019-2018 contro il +6,78% nel 2018-2017.

Un impatto minore sull’andamento complessivo dell’indice lo hanno le altre “voci”, tra cui quella dei listini della auto nuove che, peraltro, nella serie storica non ha mai visto il segno meno. I prezzi tra il 2018 e lo scorso anno sono rincarati in media dello 0,80% contro il +0,78 del 2018-2017. Per pedaggi e parcheggi non si registrano variazioni degne di nota (buona parte delle tariffe autostradali è stata congelata in dicembre dal decreto Milleproroghe). Mentre il tendenziale medio annuo del sotto-indice riparazione e manutenzione, che comprende anche le spese di gestione dell’automobile, è aumentato dell’1%. La continua discesa dei premi Rc Auto, testimoniata anche dalle rilevazioni dell’Ivass, ha prodotto un cambio di segno: la media annua è scesa dello 0,31% tra il 2018 e il 2019 contro il +0,97% del 2018 sul 2017.

Non è la prima volta che l’inflazione media per gli automobilisti rallenta: era successo nella serie storica del Q-Index per ben quattro anni consecutivi, dal 2013 al 2016. Nei due anni successivi era però tornata a salire di quasi quattro punti ogni 12 mesi fino quota 112,0, anche se il picco degli ultimi nove anni è stato toccato nel 2012 a 113,4.

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